In questi ultimi tempi stiamo assistendo a due movimenti antitetici.
Da una parte c'è il mondo bancario che, dopo aver scaricato sul contribuente i costi della crisi tramite i propri "amici" della Federal Reserve, ora se la ride sotto i baffi sentendo che il Presidente Obama intende affidare alla Fed nuovi "superpoteri" per rgolamentare le istituzioni finanziarie. In pratica è come mettere Bernando Provenzano alla testa della Direzione Investigativa Antimafia.
Dall'altra però sta crescendo un malcontento generale verso la Federal Reserve che nasce dalla consapevolezza del suo ruolo nell'aver creato la bolla immobiliare e che ha trovato nel Repubblicano, ma di matrice libertaria, Ron Paul il suo paladino.
Dobbiamo fermare la Fed!
di Ron Paul
Il nostro paese si trova nel mezzo della peggiore crisi economica dagli anni 30 e, come è successo durante tutte le crisi economiche, la gente cerca risposte sul perché sia successo. Non solo sono state colpite le grandi aziende finanziarie ma anche capisaldi dell’industria americana come GM e Chrysler, e giù sino ai negozi di alimentari di paese. La strada più facile è dare la colpa ai soliti capri espiatori: governi stranieri, affaristi fraudolenti ed avidi speculatori. Ma il vero cattivo è molto più sinistro; è l’organizzazione a cui abbiamo affidato il compito di mantenere stabile il valore del dollaro e garantire la stabilità dell’economia: è la Federal Reserve.
Negli Stati Uniti, la politica monetaria è stata sotto il controllo della Federal Reserve sin dalla sua creazione nel 1913. Da allora abbiamo subito un certo numero di recessioni cicliche, ognuna preceduta da un boom causato dalla politica monetaria espansiva della Federal Reserve. Il problema con la Fed è che interferisce con i mercati nel determinare i prezzi. I tassi di interesse sono un prezzo come ogni altro e si creano per il fatto che la gente preferisce consumare nel presente piuttosto che nel futuro. Il quanto a lungo la gente vuole differire nel tempo i propri consumi si riflette nei tassi di interesse i quali, in un mercato libero, sono determinati spontaneamente dall’interazione e dalle decisioni di milioni di persone.
L’intervento della Fed nel fissare i prezzi catapulta questi ultimi ed i mercati fuori dall’equilibrio. Quando la Fed spinge i tassi al di sotto del livello che il mercato avrebbe determinato, in tantissimi voglio prendere soldi in prestito per finanziare progetti a lungo termine. Si verificherebbe una carenza di denaro da prestare se la Federal Reserve non fosse in grado di creare moneta dal nulla. Infatti la Fed può stampare banconote o creare un conto su di un computer per milioni o miliardi di dollari e poi spenderli nell’economia.
I prestiti diventano più a buon mercato ed il risultato di questi tassi di interesse così bassi è un boom economico che alla fine si trasforma inevitabilmente in una bolla speculativa. Ad iniziare dal 2001, la Fed ha spinto i tassi di interesse sino all’1%, tasso che se consideriamo l’inflazione è addirittura negativo, quindi le aziende facevano soldi semplicemente contraendo un prestito. Questo è stato il carburante che ha alimentato la bolla immobiliare e questa è la ragione per cui oggi vi sono 19 milioni di case vuote.
Grazie a questo enorme potere di creare denaro dal nulla, la Fed è ora intervenuta per stabilizzare alle varie aziende finanziarie in difficoltà, promettendo più di 7000 miliardi di dollari in vari programmi di garanzia e di credito agevolato. Ciò equivale a più di metà del prodotto nazionale lordo. Più di 1000 miliardi di dollari sono già entrati in azione, tenendo in piedi banche ed altre istituzioni che avrebbero dovuto fallire. Tutto questo è avvenuto senza alcuna supervisione da parte del Congresso. La Fed è stata creata dal Congresso ed è incosciente che la lasciamo operare così senza alcun controllo. Ora come ora le agevolazioni dal credito della Fed, le operazioni di mercato aperto, gli accordi con i governi stranieri e con le altre banche centrali sono tutti esclusi da ogni sorta di verifica o controllo. Qualche tempo fa, quest’anno, ho introdotto il Federal Reserve Transparency Act, HR 1207, che intende rimuovere tutte le restrizioni ai controlli verso la Fed e promuovere un controllo completo del Federal Reserve System da completare entro la fine del 2010. Ad oggi 245 dei miei colleghi hanno controfirmato questa proposta di legge e speriamo di ottenere un dibattito in futuro. Al Senato, i Repubblicani Jim de Mint, Mike Crapo e David Bitter hanno controfirmato la proposta gemella S.604, introdotta da Bernie Sanders. Sono incoraggiato da come sta crescendo il sostegno a queste proposte a Capital Hill.
I nostri Padri Fondatori non volevano che esistesse una singola entità come la Federal Reserve ottenesse così tanto potere. In realtà il governo federale non aveva nessuna autorità costituzionale per creare una banca centrale, emanare leggi sul corso legale o per stampare moneta cartacea. Il decimo emendamento è abbastanza chiaro nel dichiarare “I poteri che non sono espressamente delegati agli Stati Uniti dalla Costituzione, e che non sono da essa proibiti agli Stati, sono riservati agli Stati stessi, o al popolo.” Agli Stati è tra l’altro proibito stampare moneta cartacea, proibizione nata dall’esperienza negativa che i Padri Fondatori avevano avuto durante la Rivoluzione. Una moneta cartacea senza controvalore, facilmente contraffatta e stampabile a piacimento era quasi costata la Rivoluzione, almeno sino a quando il governo tornò a coniare monete d’oro e d’argento. Sfortunatamente, come molte altre lezioni imparate dai Padri Fondatori, anche la dolorosa esperienza della moneta di carta è stata dimenticata da chi vive oggi. Ignoriamo persino l’esperienza dei tedeschi negli anni ’20, degli Argentini negli anni 80 e dello Zimbabwe nell’ultima decade. La Fed ha raddoppiato la base monetaria lo scorso autunno in pochi mesi e Dio ci aiuti se parte di quei soldi inizierà a circolare nell’economia.
Un controllo della Fed è solo il primo passo per far tornare il nostro paese laddove i nostri Fondatori volevano che fosse. I Fondatori sapevano che la moneta di carta può rovinare un paese e scrissero la Costituzione in modo che, almeno così pensavano, assicurasse una moneta merce sana. Sfortunatamente facciamo a meno da tempo della Costituzione e ora ci troviamo a soffrire sotto un regime anticostituzionale di moneta cartacea. Fino a quando non aboliremo la Federal Reserve e ritorneremo ad una moneta stabile che non può essere manipolata per creare cicli di espansione e recessione, continueremo a percorrere il sentiero che conduce alla rovina economica.
Da una parte c'è il mondo bancario che, dopo aver scaricato sul contribuente i costi della crisi tramite i propri "amici" della Federal Reserve, ora se la ride sotto i baffi sentendo che il Presidente Obama intende affidare alla Fed nuovi "superpoteri" per rgolamentare le istituzioni finanziarie. In pratica è come mettere Bernando Provenzano alla testa della Direzione Investigativa Antimafia.
Dall'altra però sta crescendo un malcontento generale verso la Federal Reserve che nasce dalla consapevolezza del suo ruolo nell'aver creato la bolla immobiliare e che ha trovato nel Repubblicano, ma di matrice libertaria, Ron Paul il suo paladino.
Dobbiamo fermare la Fed!
di Ron Paul
Il nostro paese si trova nel mezzo della peggiore crisi economica dagli anni 30 e, come è successo durante tutte le crisi economiche, la gente cerca risposte sul perché sia successo. Non solo sono state colpite le grandi aziende finanziarie ma anche capisaldi dell’industria americana come GM e Chrysler, e giù sino ai negozi di alimentari di paese. La strada più facile è dare la colpa ai soliti capri espiatori: governi stranieri, affaristi fraudolenti ed avidi speculatori. Ma il vero cattivo è molto più sinistro; è l’organizzazione a cui abbiamo affidato il compito di mantenere stabile il valore del dollaro e garantire la stabilità dell’economia: è la Federal Reserve.
Negli Stati Uniti, la politica monetaria è stata sotto il controllo della Federal Reserve sin dalla sua creazione nel 1913. Da allora abbiamo subito un certo numero di recessioni cicliche, ognuna preceduta da un boom causato dalla politica monetaria espansiva della Federal Reserve. Il problema con la Fed è che interferisce con i mercati nel determinare i prezzi. I tassi di interesse sono un prezzo come ogni altro e si creano per il fatto che la gente preferisce consumare nel presente piuttosto che nel futuro. Il quanto a lungo la gente vuole differire nel tempo i propri consumi si riflette nei tassi di interesse i quali, in un mercato libero, sono determinati spontaneamente dall’interazione e dalle decisioni di milioni di persone.
L’intervento della Fed nel fissare i prezzi catapulta questi ultimi ed i mercati fuori dall’equilibrio. Quando la Fed spinge i tassi al di sotto del livello che il mercato avrebbe determinato, in tantissimi voglio prendere soldi in prestito per finanziare progetti a lungo termine. Si verificherebbe una carenza di denaro da prestare se la Federal Reserve non fosse in grado di creare moneta dal nulla. Infatti la Fed può stampare banconote o creare un conto su di un computer per milioni o miliardi di dollari e poi spenderli nell’economia.
I prestiti diventano più a buon mercato ed il risultato di questi tassi di interesse così bassi è un boom economico che alla fine si trasforma inevitabilmente in una bolla speculativa. Ad iniziare dal 2001, la Fed ha spinto i tassi di interesse sino all’1%, tasso che se consideriamo l’inflazione è addirittura negativo, quindi le aziende facevano soldi semplicemente contraendo un prestito. Questo è stato il carburante che ha alimentato la bolla immobiliare e questa è la ragione per cui oggi vi sono 19 milioni di case vuote.
Grazie a questo enorme potere di creare denaro dal nulla, la Fed è ora intervenuta per stabilizzare alle varie aziende finanziarie in difficoltà, promettendo più di 7000 miliardi di dollari in vari programmi di garanzia e di credito agevolato. Ciò equivale a più di metà del prodotto nazionale lordo. Più di 1000 miliardi di dollari sono già entrati in azione, tenendo in piedi banche ed altre istituzioni che avrebbero dovuto fallire. Tutto questo è avvenuto senza alcuna supervisione da parte del Congresso. La Fed è stata creata dal Congresso ed è incosciente che la lasciamo operare così senza alcun controllo. Ora come ora le agevolazioni dal credito della Fed, le operazioni di mercato aperto, gli accordi con i governi stranieri e con le altre banche centrali sono tutti esclusi da ogni sorta di verifica o controllo. Qualche tempo fa, quest’anno, ho introdotto il Federal Reserve Transparency Act, HR 1207, che intende rimuovere tutte le restrizioni ai controlli verso la Fed e promuovere un controllo completo del Federal Reserve System da completare entro la fine del 2010. Ad oggi 245 dei miei colleghi hanno controfirmato questa proposta di legge e speriamo di ottenere un dibattito in futuro. Al Senato, i Repubblicani Jim de Mint, Mike Crapo e David Bitter hanno controfirmato la proposta gemella S.604, introdotta da Bernie Sanders. Sono incoraggiato da come sta crescendo il sostegno a queste proposte a Capital Hill.
I nostri Padri Fondatori non volevano che esistesse una singola entità come la Federal Reserve ottenesse così tanto potere. In realtà il governo federale non aveva nessuna autorità costituzionale per creare una banca centrale, emanare leggi sul corso legale o per stampare moneta cartacea. Il decimo emendamento è abbastanza chiaro nel dichiarare “I poteri che non sono espressamente delegati agli Stati Uniti dalla Costituzione, e che non sono da essa proibiti agli Stati, sono riservati agli Stati stessi, o al popolo.” Agli Stati è tra l’altro proibito stampare moneta cartacea, proibizione nata dall’esperienza negativa che i Padri Fondatori avevano avuto durante la Rivoluzione. Una moneta cartacea senza controvalore, facilmente contraffatta e stampabile a piacimento era quasi costata la Rivoluzione, almeno sino a quando il governo tornò a coniare monete d’oro e d’argento. Sfortunatamente, come molte altre lezioni imparate dai Padri Fondatori, anche la dolorosa esperienza della moneta di carta è stata dimenticata da chi vive oggi. Ignoriamo persino l’esperienza dei tedeschi negli anni ’20, degli Argentini negli anni 80 e dello Zimbabwe nell’ultima decade. La Fed ha raddoppiato la base monetaria lo scorso autunno in pochi mesi e Dio ci aiuti se parte di quei soldi inizierà a circolare nell’economia.
Un controllo della Fed è solo il primo passo per far tornare il nostro paese laddove i nostri Fondatori volevano che fosse. I Fondatori sapevano che la moneta di carta può rovinare un paese e scrissero la Costituzione in modo che, almeno così pensavano, assicurasse una moneta merce sana. Sfortunatamente facciamo a meno da tempo della Costituzione e ora ci troviamo a soffrire sotto un regime anticostituzionale di moneta cartacea. Fino a quando non aboliremo la Federal Reserve e ritorneremo ad una moneta stabile che non può essere manipolata per creare cicli di espansione e recessione, continueremo a percorrere il sentiero che conduce alla rovina economica.
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