Ma quale paradosso!

In un recente post, Paul Krugman parla di nuovo del cosiddetto paradosso del risparmio:

“Il paradosso del risparmio funziona più o meno così. Supponiamo che una grande moltitudine di persone decida di risparmiare di più Si potrebbe pensare che questo produca necessariamente un aumento del risparmio nazionale. Ma se il calo dei consumi fa sì che l’economia cada in recessione, allora i redditi caleranno e con essi i risparmi, a parità di altre condizioni. Questo calo dei risparmi può neutralizzare in larga parte o totalmente l’aumento iniziale”

Questo paradosso è stato reso famoso da Keynes nella Teoria Generale in cui affermava che:

“Sebbene sia improbabile che l’ammontare dei suoi risparmi abbia una qualche significativa influenza sul suo reddito, le reazioni causate dal livello dei suoi consumi sui redditi degli altri fa sì che sia impossibile per tutti gli individui risparmiare una qualsiasi somma data. Ogni tentativo di risparmiare di più riducendo i consumi avrò un effetto tale sugli altri redditi che è destinato a sconfiggersi da solo.”

Cosa significa? Secondo Keynes parlare di risparmio o investimento è la stessa cosa in quanto per lui i risparmi sono sempre uguali agli investimenti.

L’interpretazione pre-keynesiana di questa equivalenza funzionava più o meno così: perché vi siano delle risorse disponibili per effettuare degli investimenti bisogna che prima queste siano state risparmiate. Un’economia senza risparmi è un’economia che non può crescere se non consumando lo stock di capitale accumulato.

Ma Keynes intende dire un’altra cosa. L’economista inglese, infatti, sostiene che siano gli investimenti a determinare il livello dei risparmi e non il contrario. In un’economia in cui non ci sono investimenti non vi saranno nemmeno risparmi e tutto ciò indipendentemente dalla volontà degli individui e viceversa un alto livello di investimenti determina un alto livello di risparmio quale che sia la volontà degli individui.

In pratica se le imprese decidono di investire come dei matti potete stare tranquilli e spendere ogni euro del vostro stipendio: la magia keynesiana farà in modo di aumentare il vostro reddito a tal punto che il conto in banca si riempirà da solo.

Come spesso accade nel mondo keynesiano viene quindi ribaltato il rapporto di causa-effetto, portando ad affermazioni che vanno contro al pensiero comune non perché quest’ultimo sia sbagliato ma perché esse sono prive di senso.

Ma Krugman dice di aver trovato nei dati una conferma dell’esistenza del paradosso del risparmio! Infatti le famiglie americane hanno sì risparmiato di più ma il risparmio aggregato è diminuito. Il premio Nobel ci mostra con trionfo un grafico che mostra l’accaduto

Sbaglio o forse c'è una spiegazione più semplice al calo del risparmio aggregato?


5 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao, puoi spiegare o definire " il risparmio aggregato"?

Grazie

Ashoka ha detto...

Praticamente il risparmio aggregato è la somma aritmetica dei "risparmi" di tutti i singoli agenti economici (tutti gli individui + le imprese + lo Stato)

Pippo ha detto...

Ma da quando un governo risparmia?

Anonimo ha detto...

Già, da quando? :D

Ashoka ha detto...

In teoria il "risparmio del governo" (grasse risate) avverrebbe quando le entrate sono superiori alle spese... cioè mai