Il prezzo della benzina aumenta. Colpa degli speculatori. Il prezzo del petrolio sale alle stelle. Sono stati gli speculatori al rialzo. La Grecia rischia la bancarotta e l’euro precipita. Chi è stato? Sempre loro, gli speculatori.
Dalla notte dei tempi i nostri buoni governanti hanno sempre cercato di portare il massimo benessere ai loro popoli e senza dubbio vi sarebbero riusciti se l’avidità di pochi uomini non li avesse ostacolati in questa missione civilizzatrice.
Meschini individui che non producono nulla per la società, utilizzando il vil denaro non già per il benessere collettivo ma per arricchirsi, spingendo i prezzi ora alle stelle, ora a terra, realizzando guadagni faraonici, rovinando intere nazioni, distruggendo il mondo.
Ecco cosa sono gli speculatori: i distruttori del mondo!
Bene. Quelle che ho scritto sono ovviamente una marea di cavolate ed ora vi spiegherò il perché.
Da che mondo è mondo vorremmo poter vendere le nostre merci al prezzo più alto possibile e comprare a prezzi stracciati ciò di cui abbiamo bisogno. Vi è però un conflitto di interessi che per lungo tempo, nella storia del pensiero economico, è parso irrisolvibile. Si pensava infatti che le merci avessero un qualche valore oggettivo e che gli scambi equi fossero tra merci di pari valore. Se è così come fa il mercante a vendere la merce a prezzi diversi e realizzare un profitto? Ma è ovvio! Comprandola a meno del suo valore e rivendendola a prezzo maggiorato con quel meccanismo denunciato da Marx nel Capitale: D-M-D’ (1).
Ovviamente era la premessa ad essere sbagliata: lo scambio avviene non perché il valore delle merci sia uguale ma perché soggettivamente ognuno valuta ciò che riceve più di quanto dà in cambio. Qual è allora il ruolo del prezzo di mercato?
Come suggeriva Friedrich Hayek il ruolo dei prezzi è quello di diffondere le informazioni, che per loro natura sono frammentarie e disperse, e coordinare le azioni individuali. Ad esempio se viene scoperto un nuovo ed efficiente impiego dello stagno in una linea produttiva, l’aumento della domanda, a parità di altre condizioni, ne farà incrementare il prezzo. Come risultato alcuni utilizzi imprenditoriali del metallo non saranno più profittevoli (sono aumentati i costi) e verranno abbandonati.
Non importa quale sia il motivo per cui la domanda di stagno è aumentata, ciò che conta è che il suo prezzo ha segnalato al resto dei mercati (non solo quindi a quello dello stagno) che la disponibilità di quel metallo è diminuita. Le persone che conoscono la causa di ciò che è accaduto sono solo poche decine ma l’aumento del prezzo dello stagno spingerà il resto degli individui a farne un uso più parsimonioso. In pratica, secondo Hayek, il sistema dei prezzi di mercato tende a muovere l’economia nella giusta direzione.
In un mercato libero siamo tutti quanti degli speculatori. Quando al supermercato compriamo il parmigiano in offerta anche se non ne abbiamo immediato bisogno, quando ci spostiamo di diversi km per fare il pieno di benzina, quando mettiamo da parte del denaro per pagare l’università ai nostri figli.
Infatti lo speculatore è colui il quale si fa delle opinioni sul futuro incerto (es. il prezzo di una merce sarà più alto di oggi) ed agisce oggi per avere un guadagno se le sue previsioni si dimostreranno esatte. In questo senso ogni attore economico è uno speculatore in quanto, come scriveva Mises, l'azione umana è sempre diretta verso il futuro che è di per sé sconosciuto e quindi incerto. Ogni genere di investimento è quindi una forma di speculazione.
Siamo tutti speculatori quindi ma c’è chi, parafrasando Orwell, è più speculatore di altri. Quando si parla di speculazione finanziaria, infatti, non si punta il dito contro la casalinga che compra le patate in offerta ma contro l’affarista che sposta enormi capitali in borsa e che, secondo l’opinione comune, è la causa primaria delle crisi finanziarie.
Questi speculatori coordinano il mercato nel tempo (e sono quindi da elogiare) oppure sono solo dei giocatori d’azzardo?
Eh sì perché se è vero che la speculazione può spingere l’economia nella giusta direzione, tuttavia abbiamo esperienze continue di bolle finanziarie che si gonfiano e scoppiano l’una dopo l’altra, arricchendo sempre i soliti noti che paiono quasi comandarle con la bacchetta magica.
Che cosa succede? Uno speculatore può sbagliare la sua previsione, ci mancherebbe, ma quando si gonfia una bolla sono in tantissimi a “sbagliare” e nel farlo spingono l’economia nella direzione sbagliata.
Ciò che accade è che i prezzi degli asset finanziari non sono affatto dei prezzi di mercato.
In un mondo dove la moneta è tale per decreto, in cui le banche centrali possono creare dal nulla trilioni di dollari oppure di euro, in cui le banche possono moltiplicarli con il meccanismo del credito frazionario ed in cui nella maggior parte dei casi Stati e banche non pagano le conseguenze delle loro scelte sbagliate ma vengono sempre salvati (sono too big to fail) , i mercati finanziari sono diventati un gigantesco casinò dove il banco assicura vincite miliardarie ai propri amici e fa pagare conti salatissimi a tutti gli altri, anche quelli che nel casinò non ci sono mai entrati.
Quando uno speculatore sa che se ha ragione vince lui e se ha torto pagano altri ecco che sarà incentivato ad effettuare le scommesse più rischiose ed a creare situazioni altamente instabili ed incerte ma che possono portare a guadagni più alti. Diventa quindi più utile cercare di disequilibrare i mercati creando divergenze di prezzo a tavolino che non puntare su quelle reali.
I più grandi speculatori di questo mercato malato sono….. gli Stati! Politici di ogni schieramento e formazione politica che guardano solo al breve termine (alla loro rielezione) sono i primi a sfruttare il fatto di non dover pagare le conseguenze delle proprie azioni. Abbiamo così sindaci e presidenti di regione che giocano con i derivati e governi che elargiscono pensioni, appalti e stipendi indebitando i loro cittadini.
Quando oggi si dice che è in corso una guerra tra Stati (buoni) e Mercati finanziari (cattivi) non credete a questa bugia. E’ in corso una gigantesca guerra tra bande di criminali su chi debba poter utilizzare le scialuppe di salvataggio a bordo del Titanic mentre la nave affonda e tutti gli altri passeggeri attendono l’arrivo del Carpathian al suono dei violini.
Dalla notte dei tempi i nostri buoni governanti hanno sempre cercato di portare il massimo benessere ai loro popoli e senza dubbio vi sarebbero riusciti se l’avidità di pochi uomini non li avesse ostacolati in questa missione civilizzatrice.
Meschini individui che non producono nulla per la società, utilizzando il vil denaro non già per il benessere collettivo ma per arricchirsi, spingendo i prezzi ora alle stelle, ora a terra, realizzando guadagni faraonici, rovinando intere nazioni, distruggendo il mondo.
Ecco cosa sono gli speculatori: i distruttori del mondo!
Bene. Quelle che ho scritto sono ovviamente una marea di cavolate ed ora vi spiegherò il perché.
Da che mondo è mondo vorremmo poter vendere le nostre merci al prezzo più alto possibile e comprare a prezzi stracciati ciò di cui abbiamo bisogno. Vi è però un conflitto di interessi che per lungo tempo, nella storia del pensiero economico, è parso irrisolvibile. Si pensava infatti che le merci avessero un qualche valore oggettivo e che gli scambi equi fossero tra merci di pari valore. Se è così come fa il mercante a vendere la merce a prezzi diversi e realizzare un profitto? Ma è ovvio! Comprandola a meno del suo valore e rivendendola a prezzo maggiorato con quel meccanismo denunciato da Marx nel Capitale: D-M-D’ (1).
Ovviamente era la premessa ad essere sbagliata: lo scambio avviene non perché il valore delle merci sia uguale ma perché soggettivamente ognuno valuta ciò che riceve più di quanto dà in cambio. Qual è allora il ruolo del prezzo di mercato?
Come suggeriva Friedrich Hayek il ruolo dei prezzi è quello di diffondere le informazioni, che per loro natura sono frammentarie e disperse, e coordinare le azioni individuali. Ad esempio se viene scoperto un nuovo ed efficiente impiego dello stagno in una linea produttiva, l’aumento della domanda, a parità di altre condizioni, ne farà incrementare il prezzo. Come risultato alcuni utilizzi imprenditoriali del metallo non saranno più profittevoli (sono aumentati i costi) e verranno abbandonati.
Non importa quale sia il motivo per cui la domanda di stagno è aumentata, ciò che conta è che il suo prezzo ha segnalato al resto dei mercati (non solo quindi a quello dello stagno) che la disponibilità di quel metallo è diminuita. Le persone che conoscono la causa di ciò che è accaduto sono solo poche decine ma l’aumento del prezzo dello stagno spingerà il resto degli individui a farne un uso più parsimonioso. In pratica, secondo Hayek, il sistema dei prezzi di mercato tende a muovere l’economia nella giusta direzione.
In un mercato libero siamo tutti quanti degli speculatori. Quando al supermercato compriamo il parmigiano in offerta anche se non ne abbiamo immediato bisogno, quando ci spostiamo di diversi km per fare il pieno di benzina, quando mettiamo da parte del denaro per pagare l’università ai nostri figli.
Infatti lo speculatore è colui il quale si fa delle opinioni sul futuro incerto (es. il prezzo di una merce sarà più alto di oggi) ed agisce oggi per avere un guadagno se le sue previsioni si dimostreranno esatte. In questo senso ogni attore economico è uno speculatore in quanto, come scriveva Mises, l'azione umana è sempre diretta verso il futuro che è di per sé sconosciuto e quindi incerto. Ogni genere di investimento è quindi una forma di speculazione.
Siamo tutti speculatori quindi ma c’è chi, parafrasando Orwell, è più speculatore di altri. Quando si parla di speculazione finanziaria, infatti, non si punta il dito contro la casalinga che compra le patate in offerta ma contro l’affarista che sposta enormi capitali in borsa e che, secondo l’opinione comune, è la causa primaria delle crisi finanziarie.
Questi speculatori coordinano il mercato nel tempo (e sono quindi da elogiare) oppure sono solo dei giocatori d’azzardo?
Eh sì perché se è vero che la speculazione può spingere l’economia nella giusta direzione, tuttavia abbiamo esperienze continue di bolle finanziarie che si gonfiano e scoppiano l’una dopo l’altra, arricchendo sempre i soliti noti che paiono quasi comandarle con la bacchetta magica.
Che cosa succede? Uno speculatore può sbagliare la sua previsione, ci mancherebbe, ma quando si gonfia una bolla sono in tantissimi a “sbagliare” e nel farlo spingono l’economia nella direzione sbagliata.
Ciò che accade è che i prezzi degli asset finanziari non sono affatto dei prezzi di mercato.
In un mondo dove la moneta è tale per decreto, in cui le banche centrali possono creare dal nulla trilioni di dollari oppure di euro, in cui le banche possono moltiplicarli con il meccanismo del credito frazionario ed in cui nella maggior parte dei casi Stati e banche non pagano le conseguenze delle loro scelte sbagliate ma vengono sempre salvati (sono too big to fail) , i mercati finanziari sono diventati un gigantesco casinò dove il banco assicura vincite miliardarie ai propri amici e fa pagare conti salatissimi a tutti gli altri, anche quelli che nel casinò non ci sono mai entrati.
Quando uno speculatore sa che se ha ragione vince lui e se ha torto pagano altri ecco che sarà incentivato ad effettuare le scommesse più rischiose ed a creare situazioni altamente instabili ed incerte ma che possono portare a guadagni più alti. Diventa quindi più utile cercare di disequilibrare i mercati creando divergenze di prezzo a tavolino che non puntare su quelle reali.
I più grandi speculatori di questo mercato malato sono….. gli Stati! Politici di ogni schieramento e formazione politica che guardano solo al breve termine (alla loro rielezione) sono i primi a sfruttare il fatto di non dover pagare le conseguenze delle proprie azioni. Abbiamo così sindaci e presidenti di regione che giocano con i derivati e governi che elargiscono pensioni, appalti e stipendi indebitando i loro cittadini.
Quando oggi si dice che è in corso una guerra tra Stati (buoni) e Mercati finanziari (cattivi) non credete a questa bugia. E’ in corso una gigantesca guerra tra bande di criminali su chi debba poter utilizzare le scialuppe di salvataggio a bordo del Titanic mentre la nave affonda e tutti gli altri passeggeri attendono l’arrivo del Carpathian al suono dei violini.
(1) Secondo Marx il capitalista utilizza il denaro D per acquistare la merce M e rivenderla al prezzo D’ che è maggiore di D, realizzando quindi un profitto.
4 commenti:
Un segno del mio passaggio sul tuo blog! Ti lascio un saluto, OltreRocciamelone - http://oltrerocciamelone.blogspot.com
Ciao Ashoka,
finalmente! Anch'io sostengo che chi vuole speculare è liberissimo di farlo, ma bisogna rendersi conto che i problemi di oggi non sono dovuti agli speculatori (il cui compito è essenzialmente quello di prevedere la domanda futura), ma dei MANIPOLATORI del mercato. Io non ci credo alla bufala del "mercato troppo grande per essere manipolato". E poi diciamocela tutta. Perché ci si allarma tanto quando scende la Borsa? Che ce ne frega, alla fin fine? Perché l'Euro perde terreno tutte le volte che il petrolio scende? Gli speculatori sono figure negative solo perché in realtà lavorano per i manipolatori del mercato. Esattamente come la Mafia, a cui si danno un sacco di colpe salvo spoi scoprire che sotto banco sono d'accordo!
Davie71
Una domanda che mi pongo spesso è:
Chi ha più responsabilità il sistema economico o gli stati?
Forse con il tuo articolo sono riuscito a darmi una risposta, Il sistema economico per come è concepito e regolato funziona male, ma la cosa peggiore è l'uso indiscriminato e scellerato degli stati.Insomma se dovessi dare una percentuale di colpa, tra stato e sistema economico, darei sicuramente la maggior parte di colpa agli stati, anche perchè il veto lo danno loro, a prescindere dalla separazione fittizia tra banca e stato,la facoltà di veto su quale sistema adottare le regole la pianificazione ecc. di fatto rimane sempre e solo in mano a questi pazzi.
In pratica stanno giocano con il nostro culo.
Nonostante questo sistema, anche in Italia per vari motivi i privati cittadini sono riusciti a indebitarsi poco rispetto ad altri paesi, (evidentemente se togliamo i politici siamo dei grandi imprenditori) appunto per bilanciare ci pensa lo stato, negli ultimi 10 anni la differenza tra entrate e uscite è stata di diversi punti la più alta, ecco il debito che schizza e ora iniziamo a pagare se tutto va bene gli interessi, chi è riuscito a capitalizzare gli sforzi imprenditoriali e lavorativi rischia di venire depredato dallo stato.
Scusate ero passato solo per un saluto...il problema e che mi incazzo sempre di più.
Ciao Roberto
Odio il speculatores.They davvero prendere il prezzo elevato e non possiamo permettere più.
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