In questi giorni di approvazione della manovra finanziaria si è parlato spesso di tagliare “lo stipendio” ai parlamentari per adeguarlo, durante la prossima legislatura, alla media europea. Nei fatti poi questo non è avvenuto perchè all’ultimo momento sono stati inseriti degli emendamenti che hanno modificato il decreto e lo hanno, in un certo senso, neutralizzato.
Ma se ci chiedessimo qual è il “giusto” stipendio per un parlamentare quale potrebbe essere una risposta valida? Nel mercato libero, ci ricorda Mises, «il valore del salario di ciascuna attività si determina a quel livello tale per cui tutti gli imprenditori disposti a pagare un determinato salario riescono a trovare tutti i dipendenti di cui necessitano, e tale per cui tutte le persone in cerca di lavoro trovano occupazione a quel determinato salario».
In pratica vi è uno stretto legame tra produttività del lavoro ed il salario pagato dagli imprenditori. Nella politica però non c’è domanda ed offerta e sono gli stessi politici a scegliere il loro stipendio, come fare dunque, attraverso la regolamentazione, a simulare in qualche modo il mercato?
È abbastanza ragionevole pensare, ad esempio, che lo scopo dei nostri politici debba essere quello di aumentare il reddito degli italiani: una “buon” governo dovrebbe fare in modo che il paese cresca e che a fine legislatura “si stia meglio” che all’inizio, no?
Questa tabella, elaborata dall’Istat, mostra la distribuzione dei redditi in Italia per gli anni 2005 e 2006 e possiamo utilizzarla come base per calcolare un possibile livello degli stipendi dei parlamentari che li incentivi a perseguire questo scopo.
Nella seconda riga leggiamo che al percentile n.10 corrisponde un reddito nel 2005 di 8340€ e nel 2006 di 8636€. Cosa significa? Che nel 2005 il 10% degli italiani percepiva un reddito netto inferiore a 8340€ mentre nel 2006 questa soglia si era alzata a 8636€.
Possiamo leggere la tabella in maniera opposta e dire che se al percentile 90 leggiamo per il 2006 un valore di 53280€ allora significa che il 10% della popolazione ha ricevuto un reddito superiore a quella cifra.
Se sommiamo i valori dei percentili 10 e 90 per il 2006 otteniamo 61916€, circa 5160€ al mese, un valore leggermente inferiore alla media europea (5339€/mese) ma che potrebbe rappresentare uno stipendio ragionevole per un parlamentare. Dopotutto sono anni che il nostro paese cresce meno del resto dell’Europa e quindi non si capisce perchè i nostri deputati e senatori debbano guadagnare più della media europea.
Se utilizzassimo questa regola per fissa lo stipendio dei nostri parlamentari non solo sarebbero incentivati promuovere riforme che rilanciano la crescita economica e che quindi fanno aumentare i redditi di tutte le fasce della popolazione, ma anche a farlo il più presto possibile, per poterne godere più a lungo.
Volete guadagnare di più? Fate queste benedette riforme e permettete al paese di crescere.
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