Scegli la tua "-flazione"

In mezzo a tutti gli "ottimisti" che sostengono che la crisi sia finita e che la ripresa è dietro l'angolo, ecco una "Cassandra" che ci avverte di cosa potrebbe accadere in futuro...

Scegli la tua -flazione

di Gary North

Una ci toccherà. Questo se le cose ci andranno di lusso. Se invece andranno secondo quanto precide la teoria austriaca del ciclo economico allora ce ne sorbiremo due o tre.

Gli Americani hanno vissuto sinora nell’occhio del ciclone monetario. I prezzi sono rimasti stabili. A luglio sia il Consumer Price Index che il Median CPI erano piatti rispetto a Giugno.

Dobbiamo considerare cinque –flazioni:

Deflazione

Inflazione

Stagflazione

Inflazione di massa

Iperinflazione

E’ meglio che le consideriamo tutte una per volta.

-flazione: monetaria o dei prezzi?

Dobbiamo sempre tenere a mente che ci sono due modi di definire una –flazione: (1) come un’alterazione dell’offerta di moneta; (2) come un’alterazione del livello dei prezzi.

Queste definizioni ci fanno considerare altre due questioni: (1) il poter definire accuratamente che cos’è la moneta; (2) il poter definire accuratamente che cos’è il livello dei prezzi. Entrambe le questioni sono problematiche.

La Federal Reserve tre anni fa ha messo da parte M3. Ci è stato detto che M3 è inutile come indicatore dei prezzi futuri. Ce n’è voluto di tempo. La Fed aveva ragione. M3 era la più ingannevole di queste M: M1, M2, M3, MZM. Ha sempre sovrastimato la possibilità di un’impennata nel CPI. Non c’è dubbio su quale sia la migliore M per effettuare queste previsioni: M1. Per leggere la mia analisi dettagliata sui perché, andate qui.

Inoltre ci sono molte più informazioni in una “M” che il solo prevedere i futuri prezzi al consumo. C’è anche il problema di prevedere il ciclo economico. Non c’è accordo su questo tra gli economisti.

Poi c’è il livello dei prezzi. Quale paniere di beni e servizi dovrebbero usare gli statistici? Quale rilevanza dovrebbero dare a ciascuno bene e servizio, tra le centinaia presenti? Questi pesi cambieranno col cambiare dei gusti del consumatore. Nessun indice rimane intatto col passare del tempo. Sono tutti revisionati quando ci sono dei grandi cambiamenti, dal CPI all’indice Dow Jones.

Io cerco i trend. Uso quindi M1 ed il Median CPI.

Il problema cruciale è la politica monetaria. Secondo la teoria austriaca del ciclo economico, esso viene determinato dalla politica monetaria decisa dalla banca centrale. I periodi di boom e bust sono il risultato dell’inflazione monetaria creata dalla banca centrale, seguita da un’espansione più ridotta. Le altre scuole di pensiero rigettano questa teoria. Beh, si sbagliano. Per una introduzione al soggetto potete leggere il quindi capitolo del mio mini-libro Mises on Money.

Deflazione

Molti di coloro i quali prevedono la deflazione hanno in mente la deflazione dei prezzi. Un numero ristretto pensa che possa avvenire una deflazione monetaria causata dalla bancarotta delle banche, ma è una posizione molto difficile da difendere. L’FDIC (fondo di garanzia sui depositi) può tenere le porte delle banche aperte. Non ci sono corse agli sportelli per ritirare denaro contante. Ci sono soltanto “corse” che riguardano il trasferimento di moneta elettronica verso altre banche. Questo non cambia l’offerta di moneta.

La deflazione dei prezzi può avvenire all’interno del mercato libero. E’ il risultato di un aumento della produzione in un’economia in cui c’è una moneta stabile. Da qui il mio slogan: “Più beni dietro la stessa quantità di moneta.” Un’economia in cui la moneta è l’oro fornisce questo mondo, almeno finché le banche centrali non proteggono le banche insolventi. La stessa cosa avviene in un sistema bancario con riserva al 100%, cosa che non abbiamo mai avuto. Questo non è lo scenario offerto dai deflazionasti.

Questo è il loro scenario. Le banche creano credito. La moneta di carta abbassa il tasso di interesse. La gente prende in prestito. E fin qui la descrizione è consistente con la scuola austriaca. Questa struttura del credito non è sostenibile. Anche qui ci siamo.

Ma ecco dove le opinioni divergono. I deflazionasti dicono che in generale la gente non può pagare i suoi debiti. Fanno bancarotta. I prezzi cadono. Non solo i prezzi nei settori in cui si è sviluppata una bolla ma tutti i prezzi.

C’è un problema con questo argomento. Se metà delle cose che compri normalmente costano meno, tu continui a comprarne la stessa quantità, o anche qualcosa di più, e poi compri anche qualcos’altro. Questo vale anche per i beni capitali.

Non metti i soldi nel materasso. Con quel denaro compri qualcosa che i prezzi in discesa ti han permesso di comprare. Compri di più di B quando il prezzo di A scende… o compri più di A.

E’ semplice, no? Ma quelli che si definiscono deflazionasti non lo capiscono o non lo credono.

Nel sistema c’è la stessa quantità di moneta. Ognuno ne possiede una porzione. Anche tu ed io. Entrambi ne vorremmo di più… a qualche prezzo. Ma la contrazione del credito di un mercato dopo lo scoppio di una bolla non va a colpire l’offerta di moneta se la banca centrale o il Tesoro o l’FDIC intervengono ed impediscono che il sistema bancario a riserva frazionaria imploda e si porti con sé tutta la moneta digitale creata.

Questa è logica economica. Se la logica non è corretta allora dovrebbe esistere una critica teorica dettagliata. O, vista la debolezza del pensiero umano, forse la logica non corrisponde alla realtà. Gli economisti sono famosi per costruire teorie dettagliate che non si conformano alla realtà. Ma la teoria dei prezzi in un’economia di mercato come risultato della domanda ed offerta di moneta in relazione alla domanda ed offerta di beni e servizi è lineare. E’ la base di tutta la teoria economica. Se la buttiamo via che cosa ci rimane della teoria economica?

Se una banca centrale crea un boom con la moneta di carta e poi cessa di inflazione, può creare deflazione. Come? Rifiutandosi di salvare le banche implose. Questo permette che l’offerta di moneta si contragga in seguito alla sparizione dei depositi delle banche commerciali fallite. Un sistema bancario a riserva frazionaria può implodere. Questo creerebbe una depressione deflazionarla. Non abbiamo visto niente di tutto questo sin dal 1934, quando è stato creato l’FDIC.

Non contate che avvenga una cosa simile. Almeno non ancora.

Inflazione

L’inflazione monetaria produce inflazione di prezzi. Su questo sia i monetaristi della scuola di Chicago sia gli austriaci sono d’accordo.

Se la banca centrale espande l’offerta di moneta, i prezzi saliranno. Questo processo impiega tempo. Gli economisti dibattono su quale sia il ritardo: 6 mesi, un anno, 18 mesi. Ma in ogni caso l’espansione monetaria farà salire i prezzi. La moneta nuova deve finire da qualche parte, deve andare nel conto in banca di qualcuno.

Se la banca centrale espande la base monetaria comprando degli asset, crea la moneta con cui li acquista. Chi possedeva quegli asset spende quei soldi. Se è invece il Tesoro a essere il destinatario, è il Congresso a spenderla. (sia nella teoria che nella pratica, se il Congresso mette le sue mani collettive su del denaro, lo spende. Tutti gli economisti sono d’accordo su questo punto)

L’espansione monetaria prodotta dalla banca centrale è la causa del boom economico e delle bolle speculative. L’espansione economica riduce temporaneamente il tasso di interesse. Qualcuno prende in prestito la moneta appena creata.

Gli Stati Uniti hanno sofferto l’inflazione monetaria dal 1914 al 1930. Quindi, dopo un triennio di pausa dato dal collasso delle banche, ne abbiamo sofferto di nuovo dal 1934 ad oggi. Il dollaro ha perso il 95% del suo potere d’acquisto dal 1914. No, non penso che il CPI ci dica esattamente questo. Ma posso seguire il trend. Ed il trend ci dice che i prezzi vanno sù ed il potere d’acquisto della moneta va giù.

Finché avremo la Federal Reserve che crea moneta, avremo inflazione dei prezzi. L’unica cosa che può ritardare questo processo è se la Fed aumenta il coefficiente di riserva o se le banche commerciali inviano le riserve in eccesso nei loro conti presso la Fed. L’effetto monetario è lo stesso: aumentano le riserve. Questo riduce il moltiplicatore dei depositi.

L’inflazione dei prezzi sotto al 10% annuo è ciò che chiamo inflazione. Ma prima che arriviamo a questo punto, soffriremo la stagflazione.

Stagflazione

Questo è il peso degli anni ’70. C’è stata una massiccia espansione monetaria accompagnata da enormi deficit pubblici. Il deficit federale nel 1970 era di 25 miliardi di dollari e lo stesso fu l’anno seguente. Impensabile!

La teoria keynesiana che era allora dominante sosteneva che i deficit federali avrebbero sconfitto le recessioni. La banca centrale doveva soltanto inflazionare abbastanza per coprire parte del deficit. Ma ci furono due grandi recessioni negli anni ’70. La disoccupazione salì ed i prezzi insieme a lei. La combinazione di questi due eventi fu chiamata stagflazione.

Che possiamo avere stagnazione economica nel mondo di oggi è ovvio. Quasi tutti gli economisti mainstream prevedono una lenta crescita per il prossimo anno. Prevedere la familiare ripresa a V non è più di moda al giorno d’oggi.Più tipica è la previsione di Muhammed El-Erian, CEO di PIMCO, il più grande fondo obbligazionario del mondo. L’ha chiamata “la nuova normale”.

La crescita economica sarà mitigata per un po’ e la disoccupazione alta; la pesante mano del governo sarà evidente in molti settori; il cuore del sistema globale sarà meno coeso e, con il modello anglosassone che perde sostenitori, alla finanza non verrà più accordato un ruolo preminente nelle economie post industriali. Inoltre il bilancio del rischio si sposterà nel tempo verso il rischio paese, aspettative di inflazione e la stagflazione.

Questo scenario è una combinazione di lenta crescita ed aumento dei prezzi. Oggi abbiamo nessuna crescita e prezzi stabili. Quindi una lenta crescita e prezzi in aumento non è niente di concettualmente troppo diverso.

Penso che la stagflazione sia probabile una volta che la ripresa arriverà Ma stiamo assistendo ad un enorme deficit federale. Ross Perot nel 1992 parlava di un forte suono di risucchio. Diceva che quel suono erano i posti di lavoro persi verso il Messico. Penso invece che quello sia il suono del governo federale che risucchia tutto il capitale in eccesso negli Stati Uniti e nel resto del mondo. Questo denaro non andrà al settore privato.

Quale sono le basi si una ripresa economica sostenibile? Un incremento del capitale. Ma noi stiamo assistendo ad una distruzione del capitale.

Per un po’ soffriremo la stagflazione. Non sarà stagdeflazione ma staginflazione.

Che cosa mi aspetto? Crescita economica sotto il 2% annuo con i prezzi che aumentano del 5% o più all’anno.

Inflazione di Massa

Questo fenomeno apparirà quando il deficit federale non potrà essere più coperto dagli investimenti dei privati e dagli acquisti delle banche centrali straniere. E’ quasi certo che questo accadrà entro dieci anni. Penso che probabilmente potrebbe verificarsi prima della fine del prossimo incarico presidenziale. Penso che il fondo della Social Security cesserà di avere un surplus che oggi viene usato per comprare titoli del Tesoro. I gestori del fondo dovranno anzi vendere alcuni di questi titoli di debito al Tesoro e quest’ultimo dovrà emettere altri titoli per coprire queste restituzioni.

Questo stadio sarà l’indicatore che il modello odierno “prendi in prestito e spendi” è fallito. La FED dovrà intervenire per fornire la differenza tra i titoli di debito comprati dal pubblico ed i prestiti richiesti dal governo. Quando ciò accadrà il tasso di inflazione aumenterà e con esso anche i prezzi.

Definisco inflazione di massa come inflazione a due cifre sopra al 20% ma sotto al 40%. Gli americani non l’hanno mai avuti. Nessuna nazione industrializzata ha visto una cosa del genere se non dopo una grave sconfitta militare.

I mercati dei capitali saranno distrutti. Il governo assorbirà virtualmente tutto il nuovo capitale formato. Non ci sarà nessun incremento netto di capitale. Ci sarà solo consumo del capitale.

Il valore internazionale del dollaro cadrà. Ma le altre nazioni occidentali staranno seguendo politiche simili. Non è chiaro fino a quanto cadrà il dollaro. Dipende dal livello di competizione che le varie nazioni avranno nel distruggere la propria moneta. Ogni paese occidentale dovrà affrontare il giorno della resa dei conti: la bancarotta del sistema pensionistico/sanitario.

A quel punto la FED dovrà fare una scelta: premere sul freno o distruggere il dollaro.

Iperinflazione

Lo scenario peggiore è l’iperinflazione. Ludwig Von Mises ha chiamato questo stadio “crack-up boom”. Conduce alla distruzione della moneta. L’economia si muoverà verso il baratto o una moneta alternativa. La divisione del lavoro collasserà.

Nessuna nazione industriali moderna ha sofferto questo dopo la seconda guera mondiale. L’Occidente non è lo Zimbabwe. Non è un’arretrata nazione agricola che possiede ancora un sistema tribale funzionante per aiutare i suoi membri.

Pensa alle implicazioni del fatto che i tuoi soldi non possono comprare nulla. Come potresti vivere? Abiti in città. Sei dipendente da un complesso sistema di previsioni computerizzate e dalla distribuzione. Tutto questo è governato dal sistema dei profitti e delle perdite. Questo sistema cesserà di funzionare ad un certo punto. Ed è lì che l’economia passa ad un sistema monetario alternativo.

Questo significa distruzione di ricchezza di scala comparabile a quello di una guerra. Creerebbe un nuovo ordine sociale.

Non penso che la Federal Reserve lo permetterà. Questo distruggerebbe il nostro sistema bancario. Lo scopo non ufficiale della Fed, ma che è il suo incarico primario, è preservare le banche più grandi nel sistema bancario. Se l’alternativa è tra provvedere moneta di carta per finanziare il debito governativo e la distruzione del dollaro, la Fed cesserà di comprare titoli di debito.

Quello sarà il punto di svolta.

Deflazione

Ed allora avremo il crash. La Fed proteggerà le banche più grandi, che inghiottiranno tutti gli asset delle banche più piccole. Un sacco di piccole banche andranno sotto e con esse i loro depositi.

Avremo corse agli sportelli. La gente vorrà denaro contante. L’FDIC andrà in bancarotta. Le banche pure. E con esse il denaro dei correntisti. Sarà come in “It’s a Wonderful Life” ma senza la scappatoia delle 6 di sera (orario di chiusura).

E’ meglio che quel giorno tu abbia i tuoi soldi nella banca di Harry Potter piuttosto che nella Bedford Falls Building & Loans.

La contrazione della moneta digitale sarà accompagnata da una recessione molto seria. I fallimenti saranno diffusi. La disoccupazione potrebbe non salire ma solo perché era già salita tanta durante le fasi finali dell’inflazione di massa.

Ci sarà poi un periodo di ripresa. Il costo della ripresa dipenderà da quanto saranno state cattive le dislocazioni durante il periodo di inflazione di massa. Se saranno molto serie, come mi aspetto, il periodo della recessione sarà tollerabile solo se avrai del denaro ed un lavoro. Ma le strategie di investimento per salvaguardasi contro l’inflazione di massa produrranno delle perdite. Un set opposto di strategie apparirà. Essere un debitore durante l’inflazione di massa. Essere un creditore nella ripresa dopo l’inflazione.

Se la Federal Reserve interverrà nuovamente, si ripeterà il ciclo dall’inizio. Ma i numeri saranno più grandi.

Conclusione

Scegli la tua –flazione. Puoi provare a batterla ma ogni successiva –flazione minaccia il tuo capitale.

Stiamo entrando in un periodo di consumo di capitale negli Stati Uniti. Penso che questo problema affliggerà tutto l’Occidente. Le stesse promesse politiche sono state fatte. Saranno tradite.

Chi manterrà il suo tenore di vita durante queste –flazioni sarà davvero benedetto. Chi diventerà ricco avrà fatto un miracolo


4 commenti:

LightQuantum ha detto...

L'oro sopra i 1000$ di oggi mi dice qualcosa....

Anonimo ha detto...

Aspetta quando supera i 1264$...

Il Folletto

Anonimo ha detto...

http://mercatoliberonews.blogspot.com/2009/09/scegli-la-tua.html

Anonimo ha detto...

Ma quelli che si definiscono deflazionasti non lo capiscono o non lo credono.


Nel sistema c’è la stessa quantità di moneta.
..........

Mi spiace ma non hai letto bene, quelli che sostengono la deflazione considerano la massa monetaria come somma di moneta e dei prodeotti che hanno comportato l'espansione monetaria fino all'anno scorso (derivati, crediti sotto forma di sottoprodotti, ecc.). la deflazione deriverebbe proprio dalla contrazione di questi prodotti, che contrarrebbe la massa monetaria globale. v. mish's http://globaleconomicanalysis.blogspot.com/
per tutti.
Questa teoria ha ASSOLUTAMENTE senso, va solo letta senza preconcetti.
Fra