Ha fatto molto scalpore il blitz della
Guardia di Finanza del 30 dicembre a Cortina. Come spesso accade, gli Italiani
si sono subito divisi in due schieramenti di tifosi, quelli che plaudivano alla
GdF per aver finalmente dato la caccia ai
ricchi evasori e chi si è lamentato dei tempi e della modalità dei
controlli, che da un lato avrebbero sottoposto la famosa località vacanziera
alla gogna
mediatica e dall’altro avrebbero provocato gravi disagi a turisti e
albergatori proprio nel periodo delle feste, facendo
scappare i turisti.
Quello che si può dire sull’operazione
Cinepanettone, e del suo follow up
a Portofino, è che è stato un gigantesco spot mediatico con un messaggio ben
preciso: “Certi comportamenti non saranno più tollerati”. Giusta o sbagliata
che sia, sicuramente è stata efficace.
Veniamo invece a cosa non si può
dire dell’operazione di Cortina ed in generale della lotta all’evasione
fiscale.
Non si può dire, come invece afferma il
premier Mario Monti, che l’evasore mette le mani nelle tasche degli Italiani
onesti, aumentando il loro carico fiscale.
Questa frase è falsa tanto quanto la sua immagine speculare: “se tutti
pagassero le tasse, pagheremmo tutti di meno”. Dite che non è vero? Lasciate
che parlino i numeri.
Dichiara Attilio Befera,
direttore generale di Equitalia, «Da
gennaio a novembre 2011 la lotta all'evasione ha portato nelle casse dello Stato
10 miliardi di euro che, in base alle stime, dovrebbero essere saliti a 11
nell'intero anno».
Il trend è in crescita e dura da
qualche anno. Questa la situazione complessiva riguardo il 2010...
... e questo il trend riferito al
solo recupero evasione dell’Agenzia delle Entrate
Cosa è successo nel frattempo
alla pressione fiscale? È forse calata in contemporanea al recupero dell’evasione? No,
anzi aumenterà ancora nei prossimi anni.
Tra l’altro questi dati si
riferiscono alla pressione fiscale rapportata al PIL, che comprende anche il
sommerso. Come ci ricorda Ricolfi,
«la pressione fiscale effettiva sull’economia
regolare è invece intorno al 60%, la più alta del mondo sviluppato».
Facciamo però attenzione. Non
possiamo dire che oggi paghiamo il 60% di tasse mentre se pagassero tutti
questo numero scenderebbe al 45%, queste percentuali sono semplici calcoli fatti
a posteriori, sui numeri aggregati.
Le leggi fiscali, infatti, sono tali per cui se tutti pagassero le
tasse allora tutti pagherebbero il 60%!
Inoltre l’equazione “pagare tutti
= pagare meno” ha validità solo se la spesa rimane invariata, ma il Leviatano
ha tanta fame e più denaro entra, più spende. Le maggiori entrate dovute al
recupero dell’evasione andrebbero quindi subito a costituire nuove voci di spesa,
non rimborsi ai contribuenti che han sempre pagato. A questo proposito ve le
ricordate le litigate interne al governo Prodi su come spendere il famoso “tesoretto”?
Dopotutto Jean Baptiste Colbert,
Ministro delle Finanze del Re Sole, diceva che «l'arte del tassare consiste nello strappare ad un'anatra il massimo
numero di penne con il minimo di sibilli». Aumentando il numero di anatre si
incrementa soltanto la quantità di penne da strappare.
In conclusione ben vengano i blitz
della Gdf che individuano gli evasori ma questo a patto che si metta finalmente
mano alla spesa pubblica, tagliandola in modo deciso e contemporaneamente si
riduca la pressione fiscale. Altrimenti staremo solo a beccarci tra anatre,
mentre i governi ci spennano per bene.
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