Quando pensavate di averle
sentite tutte...
Il debito pubblico va abbattuto, e in fretta. Ieri in un
convegno al Senato è stata la volta del Pdl. Il più grande partito presente in
Parlamento e azionista di maggioranza del governo guidato da Mario Monti, ha
presentato una sua proposta
taglia-debito. A firmarla è stato il senatore Mauro Cutrufo, ma a
sostenerla c`erano tutti i maggiorenti del partito, dal capogruppo Maurizio
Gasparri a Gaetano Quagliariello fino all`ex ministro della Difesa Ignazio La
Russa.
Abbattere il debito pubblico!
Finalmente! Che si siano resi conto che la spesa pubblica di 800 miliardi di
euro è insostenibile e che quindi è necessario tagliarla, in modo da ridurre
contemporaneamente la
pressione fiscale e lo stock di debito, rilanciando la crescita?
Ovviamente
NO!
Che
cosa prevede la proposta del Pdl? L`idea riguarda l`introduzione di una tassa di scopo, battezzata «contributo per il
riequilibrio», che dovrebbe essere pagata
da tutti i contribuenti, ma che colpirebbe anche le rendite finanziarie. L`imposta
verrebbe applicata in funzione del reddito complessivo reale percepito e in
forma progressiva.
Questa proposta fa il paio con
quella di Alessandro
Profumo, di qualche mese fa, e sono ancora valide tutte
le obiezioni di allora. Dal momento però che quelli del Pdl non vogliono
essere da meno nello sparare idiozie, hanno pensato di riformularla in maniera
ancora più incredibile! Infatti queste “teste pensanti” del Pdl vogliono
tassare ulteriormente i redditi!
Dalla
tassa sarebbero esentati solo i redditi
inferiori a 20 mila euro e le aziende con un volume d`affari inferiore a 30
mila euro.
Avete pensato “evasori fiscali” ?
Avete
fatto bene. Se la patrimoniale sparava nel mucchio della ricchezza
accumulata, qui si preferisce andare sul sicuro e mirare sui redditi sulle
categorie inermi di fronte alla mannaia statale.
Per le
persone fisiche il contributo andrebbe dal 10%
per i redditi da 20 mila a 40 mila euro (dunque con un impatto
rispettivamente di 2 mila e 4 mila euro), al 22,5% per i redditi oltre i 120
mila euro (dunque un prelievo di 27 mila euro).
Sono completamente pazzi! Dall'articolo sembrerebbe che il contributo del 10% scatti interamente già per chi guadagna 20
mila euro lordi l'anno. Dopo contributi pensionistici e tasse ordinarie a chi guadagna quella cifra rimangono in tasca
14 mila euro, meno di 1200 euro al mese, e
ora questi geni si propongono il contributo del 10%?
Sono quasi due stipendi per gente che fa fatica ad arrivare a fine mese!
E la cosa non migliora se si applica l'aliquota soltanto alla parte eccedente i 20 mila euro.
Le
imprese pagherebbero tutte un importo pari a un trentesimo del giro d`affari. Una società con un volume d`affari
di 500 milioni di euro dovrebbe tirar fuori 16 milioni, una con 200 mila euro
di fatturato pagherebbe 6.600 euro.
Del giro d’affari! Non degli
utili. La vostra impresa ha un fatturato di 500 mila euro ma quest’anno avete
chiuso in perdita di 20 mila euro?
Bene, pagate un contributo di altri 16
mila euro di tasse, grazie! Ah, dimenticavo, siete in credito con la
pubblica amministrazione e aspettate i soldi da due anni? Ve
li paghiamo in btp!
Anche
il prelievo sulle attività finanziarie sarebbe progressivo. Su un patrimonio di 150 mila euro si
pagherebbe il 6 per mille (9 mila euro), su un patrimonio di 1,1 milioni I`ll
per mille (121 mila euro).
Tre misure una più folle,
irresponsabile e draconiana dell’altra e tutte a veicolare lo stesso, identico,
messaggio: FUGGITE
SCIOCCHI! ANDATEVENE DA QUESTO PAESE!
Qual è
l`obiettivo di raccolta di questa tassa? Circa 400 miliardi, una somma che
permetterebbe di tagliare il debito fino al 97% liberando risorse per 25-30 miliardi l`anno. Secondo la proposta
Cutrufo, inoltre, non sarebbe necessario pagare il contributo di riequilibrio
in un`unica soluzione, ma si potrebbe scegliere una rateizzazione della tassa
su un periodo trentennale.
Attenzione che qui la tragedia si
trasforma in farsa. Infatti, se non avete i soldi per pagare la tassa, potete
tranquillamente indebitarvi con lo Stato per 30 anni. E allora come fa lo Stato
ad incamerare i soldi subito ed abbattere lo stock del debito?
Grazie
all`intervento di una società pubblica, un veicolo ribattezzato «Riequilibrio
spa», che dovrebbe emettere bond a tasso
fisso pari al valore complessivo del gettito dell`imposta di scopo (400
miliardi), che verrebbero collocati sul mercato grazie al basso rischio e
all`alto rendimento atteso (5-6%). La garanzia sul pagamento dei bond,
infatti, sarebbe data dai crediti tributari verso contribuenti solvibili.
Attingendo al mercato del credito!
Perchè in un momento in cui le imprese non riescono ad ottenere credito, lo
Stato fa fatica a rifinanziare il proprio debito e le banche vanno ad
elemosinare quattrini alla Bce perchè, diciamocelo francamente, sono fallite...
.... questi geni assoluti del Pdl
pensano che sia possibile collocare sul mercato qualche centinaio di miliardi
di titoli di debito con scadenza trentennale? Via da questo paese, si salvi chi può!
Inoltre, se lo Stato paga il 5/6%
di tasso di interesse su questi bond a quanto ammonterà il tasso di interesse
praticato sui contribuenti solvibili (in acido?) per spalmare il pagamento
della tassa su 30 anni?
Non
solo. Alla spa sarebbero trasferiti anche immobili pubblici da vendere in un
arco di 15-20 anni in modo da valorizzarli nel miglior modo possibile. I proventi della dismissione dovrebbero
servire a restituire il contributo di riequilibrio.
Non “saranno” ma “dovrebbero”. Ovvero adesso diciamo così ma poi,
quanto il contributo è pagato, chi se ne frega di restituirlo? Dopotutto
siamo il paesi in cui si paga ancora l’accisa sulla benzina per finanziare la
guerra in Abissinia. Ma allora perchè non mettere sul mercato gli immobili
dello Stato e li venderli un poco per volta senza mettere nuovamente le mani
nel nostro portafoglio?
Secondo
Giuseppe Maria Pignataro, autore
del libro alla base della proposta Cutrufo, gli effetti quantitativi sarebbero rilevanti.
Traduzione: secondo Giuseppa
Maria Pignataro, autore del libro con cui consiglia di curare il mal di testa
con un colpo di pistola alla tempia, gli effetti quantitativi sarebbero
rilevanti. Rimpiango quasi Barnard.
E ora attenzione, rullo di
tamburi per il finale esilarante...
Lo
stock del debito scenderebbe a 1.530 miliardi, il 97% del pil; gli interessi
sul debito scenderebbero da 105 miliardi a 70 miliardi e si libererebbero tra i 40 e i 60 miliardi da destinare allo sviluppo.
Avete capito? Il contributo
draconiano a cui “devono partecipare tutti” non serve nemmeno per mettere i
conti in sicurezza (dopo aver distrutto il paese). I “risparmi” ottenuti dalla
riduzione degli interessi sul debito sarebbero infatti destinati a nuove spese!
Esattamente come quando l’ingresso
nell’euro aveva permesso al governo italiano di ridurre la spesa
per interessi dai 90 miliardi di euro (equivalenti) del 1997 ai 66 miliardi
del 2004 (68 miliardi nel 2010). L’occasione
per sistemare il problema del debito pubblico in quel modo c’è già stata
ed abbiamo visto com’è andata a finire.
In conclusione, se pensavate che
avessimo toccato il fondo, impugnate saldamente una bella pala che c’è molto da
scavare.
5 commenti:
Non ho parole!Quando pensi di averle viste tutte...
Non saprei dire se sono pazzi incompetenti o macellai cinici, magari un mix delle due cose.
Certamente con questa gente al comando il disastro è garantito e, a questo punto, chi ne ha la possibilità farebbe bene ad abbandonare la nave prima possibile...
No, non sono dei pazzi sono socialisti;
Il PARTITO SOCIALISTA POPULISTA!
Non capiscono niente di economia, amano il potere pubblico, rompono i maroni alle aziende e promuovono la politica di debito facile e di inflazione monetaria. In pratica sono identici a quelli del PD, siamo schiacciati fra due blocchi socialisti.
Inizio a pensare che questo paese sia al di la della redenzione.
"All`incontro era presente anche Edward Luttwak"
dove c'è quest'uomo ci sono sempre Grandi Teste Pensanti. ;-)
(Logico)
...Anche il prelievo sulle attività finanziarie sarebbe progressivo. Su un patrimonio di 150 mila euro si pagherebbe il 6 per mille (9 mila euro), su un patrimonio di 1,1 milioni I`ll per mille (121 mila euro)
non esgeriamo, il 6 per mille su 150mila sono 900 euro e l'11 per mille di 1,1 milioni fanno 12100 euro
Sono comunque contrario alla tassazione dei risparmi quando sono reddito già tassato.
Sìsì lo so che il calcolo è sbagliato, solo che citavo un articolo di Milano Finanza e quindi non l'ho modificato.
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